Dalle Metamorfosi di Ovidio: il pescatore Glauco, dopo aver mangiato un’erba cresciuta in prossimità della riva del mare, si trasforma in un dio marino |
Aesculapius
Esculapio “Dimentica le tue paure,.. Perché io verrò a te, e lasciare mio altare Ma ora guarda bene il serpente con le sue pieghe vincolanti intrecciano intorno a questo personale, e con precisione contrassegnare con i tuoi occhi che si può riconoscere che io trasformare io in questa forma ma di dimensioni maggiori, che apparirà allargata e di una grandezza a cui un essere celeste dovrebbe essere trasformato “. |
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Minos taurorum
L’ ira, e ’l valor di Fineo, il core, e ’l senno, Il vantaggio de l’arme, e de guerrieri La rotta à i Persi in quella parte denno, Se ben furo un gran tempo arditi, e fieri. Un, ch’era appresso à Perseo, gli fe cenno, E fe, che vide i morti cavalieri. Non sà l’ardito Greco ove s’ investa, Se salva quella parte, perde questa.Come Tigre crudel, ch’arrota i denti, Da fame stimulata, anzi da rabbia, Se muggir sente due diversi armenti, In due diverse valli, più s’arrabia, Gli orecchi hà in questa parte, e in quella intenti, E non sa dove prima à investir s’habbia, Al fin dove è più cibo, e più muggito, Corre à sfogar l’ingordo suo appetito.Publio Ovidio Nasone – Le Metamorfosi (2 a.C. – 8 d.C.)Traduzione dal latino di Giovanni Andrea dell’Anguillara (1561)Libro Quinto. |
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Quando Minosse ha raggiunto il suolo cretese ha pagato i suoi debiti a Giove, con il sacrificio di un centinaio di tori, e riattaccò i suoi trofei di guerra per adornare il palazzo. |
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Fineus
L’ ira, e ’l valor di Fineo, il core, e ’l senno, Il vantaggio de l’arme, e de guerrieri La rotta à i Persi in quella parte denno, Se ben furo un gran tempo arditi, e fieri. Un, ch’era appresso à Perseo, gli fe cenno, E fe, che vide i morti cavalieri. Non sà l’ardito Greco ove s’ investa, Se salva quella parte, perde questa.Come Tigre crudel, ch’arrota i denti, Da fame stimulata, anzi da rabbia, Se muggir sente due diversi armenti, In due diverse valli, più s’arrabia, Gli orecchi hà in questa parte, e in quella intenti, E non sa dove prima à investir s’habbia, Al fin dove è più cibo, e più muggito, Corre à sfogar l’ingordo suo appetito.Publio Ovidio Nasone – Le Metamorfosi (2 a.C. – 8 d.C.)Traduzione dal latino di Giovanni Andrea dell’Anguillara (1561)Libro Quinto. |
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Daedalion
Nella mitologia greca, dedalione era un figlio di Hesperos e fratello di Ceice. Egli è descritto come un uomo crudele e guerriera. [1] Sua figlia Chione era così bella che sia Apollo e Hermes suo impregnati. Poi divenne vana e si vantava che era più bella di Artemis. Quando Artemide ha uccisa per vendetta, dedalione era così colpito che il dolore si gettò da una rupe a Mt. Parnaso, e Apollo lo ha trasformato in un falco. Ovidio XI, 291. |
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Aesacus
Le sue piume ha rotto la sua caduta. In una rabbia, Esaco si tuffò a capofitto nel profondo e ha cercato incessantemente di trovare un percorso a morte. |